Famiglia ROCCHI


ROCCO, RUOCCO, ROCCHELLI, ROCCHETTO, ROCCHETTI, ROCCONI, ROCCATO

ROCCHI, ROCCO, RUOCCO, ROCCHELLI, ROCCHETTO, ROCCHETTI, ROCCONI, ROCCATO: probabile derivazione dal nome germanico “Hrokhardus” “Ghiandaia, Corvo”. Cognome diffuso in tutta la penisola anche a seguito della fama acquisita dal santo omonimo, pellegrino del XIV-XV secolo che dalla nativa Montpellier aveva viaggiato per tutta l'Italia, compiendo miracolose guarigioni fino ad essere considerato protettore contro la peste. La famiglia Rocchi è di origine toscana, precisamente di Carrara. Di essa viene ricordato Adriano Rocchi, ragioniere, nato in quella città nella seconda metà del 1800, e chiamato “il capitano” in virtù della sua partecipazione con tale grado alla prima guerra mondiale. Per molti anni è amministratore dei beni della facoltosa famiglia Fabbricotti. La storia della famiglia Rocchi si intreccia con quella dei Pucci di Castelnuovo Magra, a seguito del matrimonio di Adriano con Carlottina, figlia di primo letto di Pietro Pucci (ricordato altrove come medico a Livorno e a Castelnuovo) sposatosi con una Barbieri di Nicola. Dopo tale matrimonio Adriano Rocchi si domicilia a Nicola dove muore nel 1939, lasciando propri eredi i figli Pietro, Vittorino, Ilda e Alda. Vittorino rimane per tutta la vita nella casa natale amministrando i beni della famiglia, mentre Pietro, dopo aver conseguito negli anni '30 la laurea in medicina e chirurgia presso l'ateneo pisano, svolge l'attività professionale alternativamente fra Ortonovo e Castelnuovo; qui nel 1933, sposandosi con Fedora Cecchinelli di Carrara, stabilisce la propria dimora, in via Dante. Dopo la morte del predecessore dott. Umberto Tonarelli, nel 1937 viene nominato medico condotto e ufficiale sanitario di Castelnuovo, incarico che condurrà fino al 1964, data del suo decesso. Il dott. Rocchi si adopera nella propria attività con molto impegno richiestogli non solo dalla estensione della Condotta, ma soprattutto dalle richieste di interventi assai diversificati che vanno dalla ostetricia e ginecologia, alla pediatria, alla odontoiatria, alla chirurgia ambulatoriale d'urgenza. Specializzatosi in medicina del lavoro col prof. Guido Ferrarini, si impegna nelle emergenze sanitarie connesse con le miniere di Lignite, attive nel comprensorio castelnovese fino al 1954. Le vicende belliche durante l'epoca della Resistenza lo vedono in primo piano prodigarsi nell'assistenza medica di partigiani, belligeranti e civili, comunque e dovunque venga richiesto il suo prezioso soccorso per il quale supera coraggiosamente qualsiasi ostacolo logistico o avversità climatica, affrontando i gravi pericoli connessi con gli eventi bellici. La sua vecchia “Balilla” gli resta fedele compagna nei suoi frequenti spostamenti diurni e notturni, simbolo di una intensa attività professionale e umana. Il dott. Pietro Rocchi (per tutti semplicemente “r' dotore”) si è spento nel 1964, lasciando una grande eredità di stima e riconoscenza. Oggi a Castelnuovo Magra vive uno dei quattro figli: Adriano (Nanni) farmacista, fondatore e direttore della locale Corale “Lorenzo Perosi” e titolare della farmacia “Pucci” nella quale collabora il figlio Paolo, pure lui farmacista, sposato con Caterina Montanari. Gli atri figli di Pietro Rocchi si sono trasferiti in altre città italiane, infatti Giuseppe (Bepi) è a Genova, avvocato come il figlio Pietro. Francesco è medico a Reggio Emilia: il di lui figlio Federico è ingegnere nucleare ed egittologo di fama internazionale. A Bocca di Magra vive la primogenita del dott. Pietro Rocchi, Maria Teresa, vedova del prof. Bibolini.

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