Famiglia REMEDI
REMEDI: molto raro, sembra originario del casentino; dovrebbe derivare dal nome medioevale Rimedio, o dall'aferesi del nome greco “Perimedes”.
La famiglia Remedi compare per la prima volta, nei registri castelnovesi, col nome di Antonio di Rimedio detto “Giardino”, battezzato il 23 marzo 1566; termina con Giò Batta di Francesco, battezzato il 12 febbraio 1671.
Tra i componenti di questa famiglia si ricordano:
Antonio di Giovanni detto “il Chiodino”, battezzato il 14 agosto 1605;
Giò Domenico di Francesco detto “il Mercante”, battezzato il 16 ottobre 1653;
Remigio di Francesco, battezzato il 14 ottobre 1655, prete.
“L'eredità di questa famiglia estinta è passata in casa del sig. Ambrogio Agostino Ferrari con li seguenti obblighi: di celebrare la festa di San Fedele, e provvedere al detto altare nº 6 candele, con la messa a tutto il clero nel giorno della festa, e seguente. Seguendo due messe la settimana all'altare di S. Maria Maggiore, ossia Madonna delle Grazie.”
La famiglia Remedi compare per la prima volta, nei registri castelnovesi, col nome di Antonio di Rimedio detto “Giardino”, battezzato il 23 marzo 1566; termina con Giò Batta di Francesco, battezzato il 12 febbraio 1671.
Tra i componenti di questa famiglia si ricordano:
Antonio di Giovanni detto “il Chiodino”, battezzato il 14 agosto 1605;
Giò Domenico di Francesco detto “il Mercante”, battezzato il 16 ottobre 1653;
Remigio di Francesco, battezzato il 14 ottobre 1655, prete.
“L'eredità di questa famiglia estinta è passata in casa del sig. Ambrogio Agostino Ferrari con li seguenti obblighi: di celebrare la festa di San Fedele, e provvedere al detto altare nº 6 candele, con la messa a tutto il clero nel giorno della festa, e seguente. Seguendo due messe la settimana all'altare di S. Maria Maggiore, ossia Madonna delle Grazie.”
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