Famiglia GARIBALDI


GARIBALDO

GARIBALDI, GARIBALDO: derivano dal nome germanico Garipald, composto da “gaira”, “lancia” e da “baltha”, “audace” con il significato di “audace nell'uso della lancia”. Nome ripreso dai longobardi nelle varianti Garibald, Garibaldo. La famiglia Garibaldo è documenta già nel 500 con Garibaldo, duca di Baviera che sposò una delle figlie di VACONE uno dei potenziali eredi del trono Longobardo. La figlia di Garibaldo, sposò poi re Autari. Lei era Teodolinda, venerata a lungo come santa, sepolta nel Duomo di Monza. “Garibaldo (662) duca di Torino persuase Grimoaldo duca di Benevento (un altro ribelle) a usurpare il trono per dividersi il territorio e aggiungerlo al proprio. Ma è quest'ultimo, dopo aver lasciato il suo ducato al figlio Romualdo, che sale a Pavia con un suo esercito rinforzato dal duca di Spoleto e di Capua; assedia e occupa la capitale longobarda, uccide il fanciullo e si fa eleggere re dei Longobardi. Bertarido temendo la stessa fine, lascia Milano e va prima a rifugiarsi presso gli Avari, poi dai Franchi”. Il nome Garibaldo accompagna la storia dei Longobardi in Italia fino a che i longobardi si impadronirono della Liguria, e in particolare dell'entroterra di Chiavari intorno al VII secolo. Sembra che nel paese di Ne si sia rifugiato il re Garibaldo. Francesco Domenico Garibaldo è doge di Genova nel 1393. “Italo Garibaldi fu sindaco di Ne per ventiquattro mesi, a cavallo tra il '46 e il '48. Emigrò poi per le Americhe con un sogno da realizzare: vedere modificato il toponimo in Ne-Garibaldi. Il motivo è presto detto: ogni Garibaldi di Argentina è originario della Val Graveglia. E tutti da anni hanno intrapreso la singolare crociata che lega le due sponde dell'Atlantico: vedere riconosciuta dalla burocrazia italiana la propria valle come quella che diede origine alla famiglia dell'Eroe dei due Mondi.” Il primo Garibaldi registrato nei libri di matrimonio della parrocchia di Castelnuovo Magra risulta essere tale Antonio di Giò Batta di Chiavari coniugato il 2 marzo 1802 con Pucci Emerenziana di Castelnuovo. Da questo matrimonio nacquero 5 figli: Giò Batta Ippolito il 13 maggio 1803, Domenico Antonio il 20 novembre 1804, Giò Batta Ippolito il 10 agosto 1806, Maria l’ 8 marzo 1808 e Giò Batta Ippolito il 22 dicembre 1809. Questo cognome è ancora presente nella frazione di Colombiera.

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